I dati diffusi da Assogamma e da Polizia Stradale nell'ambito del programma Vacanze Sicure 2015 evidenziano come le difficoltà economiche degli italiani stiano influenzindo la sicurezza stradale
Presentati l'8 luglio a Roma i risultati di “Vacanze sicure”, campagna frutto della storica collaborazione tra il Ministero dell’Interno (Servizio Polizia Stradale) e le Associazioni di produttori e rivenditori di pneumatici, giunta quest’anno alla sua undicesima edizione.Oltre 9.000 i controlli effettuati in sette regioni (Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Lazio e Liguria) tra metà maggio e metà giugno, elaborati poi su modello del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Torino. A giudizio degli analisti i risultati emersi sono preoccupanti, e configurano un trend fortemente negativo in ogni ambito di verifica. Il dato più rilevante è un abbassamento drastico dei parametri di sicurezza delle gomme degli italiani.
Le regioni coinvolte rappresentano circa il 27% del parco circolante nazionale e le principali direttrici del traffico nord-sud costiero, sia tirrenico sia adriatico. Dal 2003 ad oggi sono oltre 130.000 i controlli specifici su strada, lungo tutto lo Stivale, per sensibilizzare gli automobilisti sull’importanza del pneumatico come elemento di sicurezza attiva. La percentuale di vetture che circolano con gomme lisce è passata dal 3,03% dello scorso anno al 5,63% di quest’anno, con addirittura numeri a due cifre in Campania e Molise (10,14%). Con gomme lisce e asfalto bagnato, la frenata si allunga fino al doppio del normale, ed è una tra le prime cause di tamponamento.
Il numero di pneumatici danneggiati visibilmente sui fianchi si attesta al 3,83%. Questo dato è altrettanto preoccupante perché il pneumatico danneggiato, associato al sottogonfiaggio, può portare al cedimento strutturale, comunemente indicato come scoppio del pneumatico, proprio quando le temperature sono elevate come in questi giorni e generalmente in estate. Il rischio è alto soprattutto se si considera che oltre il 50% degli automobilisti viaggia con gomme sottogonfiate.
Assogomma e Federpneus ricordano che soprattutto in vista dei lunghi viaggi e degli esodi estivi con auto sovraccariche e alte temperature, è fondamentale ripristinare la corretta pressione presso uno degli oltre 5.000 gommisti sul territorio che offrono gratuitamente questo servizio. È utile ricordare di controllare anche lo stato e la pressione della ruota di scorta oltre che le gomme di roulotte, camper e carrelli appendice.
La non omologazione si attesta al 2,32%. Da sottolineare in questo caso il fenomeno della Liguria al 5,01%, più del doppio della media, con una punta sopra il 10% di Genova, che già nelle indagini degli anni passati presentava numeri molto più alti di quella nazionale.
Anche la non omogeneità per asse è cresciuta fino al 3,41%, mentre la non conformità alla carta di circolazione è al 2,85% con punte del 4%, ad esempio in Friuli Venezia Giulia. Per legge gli pneumatici dello stesso asse devono essere identici, la ratio di questa disposizione è tecnica ed è dettata da considerazioni di sicurezza stradale.
In forte aumento anche il numero di vetture controllate che montavano ancora gomme invernali in mesi estivi che è al 17,18% con picchi vicini al 30% nelle Marche e in Basilicata. Con temperature estive elevate, il pneumatico estivo riduce lo spazio di frenata su asfalto asciutto fino al 25% rispetto all’invernale, mentre su asfalto bagnato, la differenza è circa del 18%.
Importante sottolineare che dei pneumatici invernali montati, i 2/3 sono marcati col pittogramma alpino per condizioni invernali severe. Inoltre il 5% dei pneumatici invernali montati non era conforme a quanto riportato in carta di circolazione.
Quest’anno 309 vetture sulle oltre 9.000 controllate (3,41%) presentavano un equipaggiamento non omogeneo. Il che vuol dire che avevano sullo stesso asse gomme diverse per marca e/o modello/misura, oppure montavano due invernali e due estivi. Questo equipaggiamento misto estivi/invernali non è vietato dal Codice della Strada ma è sconsigliato dalla Direttiva del Ministero dei trasporti del 30 gennaio 2013.
Il parco circolante italiano è molto vecchio e continua a invecchiare con i suoi undici anni e un mese, e più del 50% delle automobili in circolazione hanno più di dieci anni. L’indagine ha dimostrato ancora una volta che più una macchina è vecchia e maggiori sono le sue non conformità relative ai pneumatici. L’età media delle automobili controllate dalla Polizia Stradale è risultata essere ben al di sotto della media nazionale, cioè sette anni e dieci mesi. Quindi la situazione reale è probabilmente ben più grave rispetto a quanto già appare da questa indagine.
Inoltre, in una situazione come quella italiana, è da guardare con grande preoccupazione la mancanza di revisione, indice inequivocabile di mancata manutenzione, che anche quest’anno cresce, e si attesta al 7,09% contro il 5,68% rispetto all’anno precedente. Un punto percentuale, traguardato sui numeri del parco circolante italiano, equivale a 370.000 veicoli, quindi il 15% di vetture con non conformità relative ai pneumatici si traduce in oltre cinque milioni di autoveicoli non conformi per le sole gomme. Se poi si aggiunge anche la mancanza di revisione i veicoli non conformi sarebbero oltre 7,5 milioni.