Il governo francese impone per legge una delle mosse fondamentali per lo sviluppo della mobilità elettrica: l’interoperabilità fra i network di ricarica
In Francia come in Italia, le colonnine di ricarica lungo la rete stradale sono installate e gestite da differenti operatori, solo a volte corrispondenti con chi eroga effettivamente l’energia; questo comporta la necessità di disporre di tessere identificative diverse a seconda della rete cui appartiene la colonnina, quasi sempre dipendenti dalla sottoscrizione di un abbonamento o dalla registrazione a un database (come nei network gestiti da municipalità ed associazioni).Entro fine anno un decreto legge dovrebbe però semplificare la vita a quanti posseggono un veicolo elettrico in Francia, imponendo l’interoperabilità totale fra tutti i gestori (Bolloré, EDF-Sodetrel, Engie-Cofely Ineo, Bouygues Energy Services e Vinci Energies) e la creazione di un’unica associazione degli operatori energetici con il nome di Afirev, come da richiesta del ministro delle finanze francese Emmanuel Macron.
Anche per quel che riguarda i pagamenti è stata predisposta una piattaforma di scambio dati tra operatori chiamata Gireve, che dovrebbe rendere unica la gestione degli utenti delle 9.400 colonnine elettriche transalpine. Entro il 2020 lo Stato francese stima che possederà 40.000 punti di ricarica sul suo territorio: l’interoperabilità, ossia la facilità di fruizione del servizio da parte degli utenti, è un passo basilare per smuovere la realtà della mobilità elettrica.