Il capogruppo di Forza Italia ha presentato una mozione in cui chiede alla giunta di intervenire presso il Governo per modificare la Legge di Stabilità 2015, che ha reintrodotto l'imposta sui veicoli fra i 20 e 29 anni: «Questa tassa provoca danni incalcolabili per l'indotto e si rischia di perdere il patrimonio motoristico italiano»
Un vero e proprio scossone nel campo dell'automotive è arrivato, come tutti sappiamo, dall'introduzione di una nuova legge che obbliga i proprietari di veicoli "storici" fra i 20 e i 29 anni, a dover tornare a pagare la tassa automobilistica.
Fra le migliaia di persone che hanno e stanno dimostrando il loro sgomento per l'accaduto c'è anche Angelo Vaccarezza, capogruppo di Forza Italia che in data 30 settembre ha presentato in Consiglio regionale una mozione: il documento, che è stato firmato anche da Andrea Costa (gruppo misto-Ncd) e Claudio Muzio (FI), chiede di modificare la Legge di Stabilità del 2015, che aveva incluso anche le macchine e le moto fra i 20 e i 29 anni nell'obbligo di pagamento del bollo auto, e di introdurre già per l'anno in corso l'esenzione sulla tassa automobilistica attraverso un bonus equivalente.
Il capogruppo di Forza Italia critica il provvedimento perché non distingue i veicoli "vecchi" da quelli storici «che sono, invece, meritevoli di tutela». Secondo Vaccarezza «l'abolizione delle agevolazioni per i veicoli ultraventennali ha già avuto pesanti e gravi conseguenze ben superiori al vantaggio economico che deriva dall'incasso del bollo». «Nella maggior parte dei casi i proprietari, che conservano e mantengono questi mezzi per ragioni puramente affettive, in quanto il valore di mercato è spesso ridottissimo – spiega il consigliere – saranno costretti a disfarsene vendendoli all'estero oppure rottamandoli. In questo modo viene danneggiato anche l'indotto legato a questo mondo: negozi di autoricambi, benzinai, carrozzieri, meccanici»
Secondo Vaccarezza, l'immissione di questa tassa porterà un minor indotto al Paese e alle singole famiglie anche perchè diminuiranno i raduni, le feste patronali di auto e moto storiche, i semplici ritrovi, e a subire questo scotto ci saranno anche i semplici esercizi pubblici come: bar, ristoranti e alberghi.
Il capogruppo ricorda che alcune Regioni non si sono adeguate alle nuove misure della Legge di Stabilità e hanno mantenuto l'esenzione, ma il Governo ha preso una posizione contraria invocando alcune sentenze della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato. Di qui la necessità che "la giunta regionale si attivi presso il Governo perché la legge di Stabilità 2015 sia modificata". "E' questa l'unica strada per salvare il nostro patrimonio motoristico nazionale per cui l'Italia è famosa e riconosciuta a livello mondiale".