Anfia elabora i dati forniti dal Ministero sulle immatricolazioni per capire meglio chi compra cosa: un’informazione utile anche ai professionisti della riparazione indipendente.
In particolare, i dati elaborati da Anfia ci danno un quadro preciso delle alimentazioni, con i dati relativi alle tendenze in atto verso le auto cosiddette “eco-friendly”, che contrariamente alle aspettative sono mediamente in calo, e del tipo di vetture che vengono vendute; così come ci permettono di capire chi fa gli acquisti, perché le flotte vanno prendendo sempre più piede e questo può modificare e di molto il traffico in officina e le politiche dei network indipendenti che stringono accordi quadro con le flotte.
Alimentazioni: dall’ibrida al benzina ecco chi cresce
Se è vero che le vetture ad alimentazione alternativa sono aumentate del 3,9% rispetto al 2014 e ad oggi hanno una quota di mercato del 13,8%, è altresì vero che le cifre indicano una perdita di 1,5 punti rispetto al periodo gennaio – settembre di un anno fa.
Anche le bi-fuel piacciono un po’ meno rispetto al passato e le immatricolazioni di vetture a gas da maggio registrano un calo. Nel bi-fuel, però, si continua a preferire il benzina-Gpl piuttosto che il benzina- metano, che anzi ha registrato un calo significativo rispetto allo scorso anno (-5,1%).
Sono in aumento invece le alimentazioni tradizionali: +22% per i veicoli a benzia e +14,9% per il gasolio, e questo nonostante il prezzo alla pompa sia ormai davvero salato.
Crescono anche elettriche e ibride, ma il numero delle vetture così alimentate è ancora molto basso: le vetture elettriche totalizzano 1.157 unità con un incremento del 50% e le ibride (circa 18.700) crescono del 19,5% rispetto a gennaio-settembre 2014.
Tabella
Immatricolato per alimentazione
Il modello più venduto? Il SUV, soprattutto se compatto
E a proposito di prezzo del carburante, stupisce il calo delle city-car, che pur sono sicuramente più economiche e non solo nel prezzo di acquisto. Le utilitarie costituiscono sempre la maggioranza dei veicoli acquistati, ma complessivamente sono in calo costante negli ultimi cinque anni (dal 55,3% del 2010 all’attuale 46,2%).
Al contrario crescono invece i SUV, grazie anche al fiorire di modelli di piccole dimensioni.
Nei primi 9 mesi del 2015, infatti, le vendite di SUV di tutte le dimensioni registrano una crescita del 38,5%, pari a 78.500 vendite in più rispetto ai volumi del pari periodo 2014, totalizzando 282mila nuove immatricolazioni tra gennaio/settembre 2015.
La quota dei SUV raggiunge il 23,5% del mercato e sono soprattutto i SUV piccoli a crescere (+92,5% rispetto allo scorso anno).
Resistono e anzi crescono anche le auto alto di gamma, che pur avendo una quota decisamente marginale del mercato (poco più del 2%) sono di nuovo in aumento dopo il calo degli scorsi anni dovuti al superbollo (complessivamente, Superiori, Lusso, Sportive, SUV Grandi, Monovolumi Grandi crescono a settembre del 38%).
Chi compra l’auto nuova? Flotte e privati si contendono il mercato
I dati elaborati da Anfia permettono di capire anche chi acquista auto nuove e come si dividono le immatricolazioni fra privati e flotte.
Rispetto all’anno scorso, infatti, i privato sono tornati ad acquistare auto nuove, tanto da rappresentare il 61% degli acquirenti, ma si tratta di un dato inferiore rispetto al passato, quando ad esempio nel 2010 la quota dei privati rappresentava il 70,5% del mercato.
Un dato che rimane comunque ben più alto della media europea, mentre l’incidenza delle auto aziendali in Italia resta molto più bassa che in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, a causa della pesante fiscalità che penalizza il comparto.
Proprio la fiscalità pesante è all’origine dell’impennata nelle vendite alle società di noleggio (77,9%) nelle regioni a statuto autonomo della Valle d’Aosta e del Trentino Alto Adige, dove le società pagano un’IPT ridotta.
In generale, le vendite alle società sono in aumento rispetto al passato, anche se la stagionalità del noleggio determina vendite più alte per il comparto nella prima parte dell’anno.
Un altro dato da segnalare è che nei 20 comuni capoluoghi di regione è stato immatricolato il 24% del mercato complessivo, poco più di 287mila autovetture, di queste 109mila risultano intestate ai privati, pari al 38% di tutte le auto immatricolate da persone fisiche. Una quota di molto inferiore a quella nazionale (61,1%).
In generale, le vendite sono distribuite su tutte le regioni, anche se l’incremento maggiore si registra nell’area Nord-Est (che rappresenta 1/3 del mercato nazionale): +19%.
Le regioni che registrano nei primi 9 mesi un incremento superiore a quello nazionale sono: Friuli VG, Trentino AA, Toscana, Umbria, Lazio, Basilicata, Abruzzo, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Tabella
Immatricolazioni per tipologia cliente
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