Il fatturato del settore autoriparazione è in crescita: il saldo è positivo per la maggior parte dei professionisti, stando ai dati raccolti quest’anno dall’Osservatorio Autopromotec.
Se, infatti, da un lato la ripresa delle immatricolazioni comporta uno svecchiamento del parco circolante, con l'uscita di scena della vetture più datate (sulle quali in generale gli automobilisti non sono comunque propensi a investire per la manutenzione ordinaria, proprio in nome di un rapporto età/prezzo svantaggioso), dall’altro l’acquisto di nuovi veicoli porta a una gestione della manutenzione più legata alle reti ufficiali di casa auto.
Se però la ripresa è reale, anche la manutenzione ordinaria dei veicoli con qualche anno o km in più non viene più rimandata e ciò significa che che gli autoriparatori indipendenti possono tornare ad avere un traffico più regolare in officina.
E i segnali positivi ci sono: da un’inchiesta condotta dall’Osservatorio Autopromotec, infatti, emerge che nel 2015 il fatturato del settore è in crescita per il 38% degli operatori, stabile per il 50% e in calo soltanto per il 12%, con delle stime globali per il settore che parlano di un fatturato di oltre 28 miliardi di euro.
Questi risultati sono radicalmente diversi da quelli ottenuti in inchieste analoghe condotte negli anni della crisi che ci stiamo lasciando alle spalle. Di seguito vediamo qualche esempio come confronto.
La situazione del passato
Nel 2012, ad esempio la quota di autoriparatori che denunciava un giro di affari in calo era pari al 49%. Il 2012 d’altra parte è stato l’anno peggiore dall’inizio della crisi del 2008.
Il ritorno in recessione dell’economia italiana, dopo la modesta ripresa che si era verificata tra il 2009 e la prima metà del 2011, determinò infatti un forte calo della fiducia dei consumatori.
Tra le conseguenze di questa situazione vi fu anche il rinvio di moltissime spese non ritenute assolutamente indispensabili e tra queste anche di parte di quelle per la manutenzione delle autovetture.
Non a caso nel 2012, secondo le stime dell’Osservatorio Autopromotec, si registrò un calo di ben il 10,5% nella spesa per l’autoriparazione, che passò dai 30,093 miliardi del 2011 a 26,929 miliardi.
Nel 2013 vi fu un altro piccolo calo (-1,1%), ma nel 2014 è iniziato il recupero con una crescita dell’1,9%. Il fatturato del settore è salito così a 27,136 miliardi.
Per il 2015 l’Osservatorio Autopromotec prevede che si possano superare i 28 miliardi di euro.
Autoriparazione, sicurezza e ambiente: la ripresa giova a tutti
Il recupero dell’attività di autoriparazione è naturalmente molto importante dal punto di vista economico, ma è anche di grande rilievo sul piano sociale.
Come riporta l’Osservatorio, infatti, negli anni della crisi il parco circolante italiano è molto invecchiato e il fatto che si sia risparmiato anche sull’autoriparazione ha fatto sì che la quota di autovetture fortemente inquinanti e poco sicure sia fortemente aumentata.
Se la ripresa del mercato dell’auto consentirà di sostituire le auto più vecchie, la ripresa dell’autoriparazione porterà invece a un miglioramento dell’affidabilità tecnica e delle emissioni delle auto circolanti con conseguenze importanti sulla sicurezza stradale e sull’inquinamento dell’ambiente.
Tags: manutenzione