Positivi i dati di chiusura relativi al 2010 della componentistica automotive stilati dal gruppo componenti di Anfia. Nonostante le ripercussioni della crisi economica che si sono fatte sentire ancora nel corso dello scorso anno, infatti, i dati Anfia rivelano che il fatturato complessivo della componentistica italiana oscilli tra i 39 e i 40 miliardi di euro. Il dato fa segnare alla componentistica italiana una crescita del 5% rispetto al 2009, che tuttavia era gravato da un calo del 16% rispetto al 2008. A guidare la crescita, più che il primo impianto, sembra essere l'aftermakert, che segna una crescita del 5,6% rispetto al 2009 recuperando quindi, quasi completamente, il -5,4% che il 2009 aveva fatto segnare sul 2008. Sempre secondo le stime Anfia, quindi, il settore dei ricambi, in Italia, è arrivato a 12,5 miliardi di euro (anche se il dato è calcolato sui prezzi di listino delle case auto e sono esclusi pneumatici, lubrificanti, vernici, accessori e attrezzi da officina), di cui 7 miliardi riguardano le parti meccaniche ed elettroniche e i restanti 5,5, parti di carrozzeria.
Per quanto riguarda l'offerta, a guidare le vendite sono i componentisti OE che propongono al mercato ricambi originali o equivalenti e che rappresenterebbero circa il 45% del mercato. A fil di ruota seguono le case auto, i cui ricambi OES coprono il 40% della domanda e in ultimo i produttori di ricambi adattabili, con un market share del 15%.