Dalle prime giornate di convegni e incontri che si sono tenuti a Bologna durante Autopromotec, sono emersi i dati relativi agli studi di mercato: cifre per certi versi da capogiro, che nulla hanno da invidiare alla “sorella” più famosa, l'industria dei costruttori auto.
L'aftermarket automotive, infatti, muove volumi di fatturato davvero importanti. Basti pensare che il comparto attrezzature in Italia ha registrato nel 2010 per i produttori un fatturato globale pari a 3.607 milioni di euro, mentre i dati forniti ieri durante il simposio sull’aftermarket automobilistico EAAS 2011 riguardano il mercato europeo dei ricambi, che genera un fatturato annuale di 100 miliardi di euro.
Lo scopo del simposio, come dichiarato in apertura del convegno da Giorgio Cometti, presidente di Aica, era quello di “analizzare i trend attuali e di anticipare gli sviluppi futuri e le opportunità di business nel settore dell’automotive aftermarket”, diventando così un puinto di riferimento per tutti gli operatori del settore.
Gli interventi hanno lasciato spazio a un certo ottimismo, perché il mercato sembra muoversi verso una ripresa non solo economica ma anche di prospettive di crescita.
Josef Frank, direttore aftermarket di Clepa, ha infatti evidenziato che “nel 2011 il settore dell’aftermarket automobilistico ha avuto una partenza migliore delle aspettative, soprattutto grazie alla grande crescita sperimentata nei paesi cosiddetti Bric (Brasile, Russia, India, Cina)”. “Per l’andamento futuro, a medio e lungo termine – ha continuato Frank – saranno molto importanti elementi come le nuove legislazioni sulle emissioni di sostanze nocive, la quota di mercato dei veicoli elettrici e gli investimenti in ricerca e sviluppo”.
Michel Vilatte, presidente di Figiefa, ha completato il quadro sul mercato dell’aftermarket a utomobilistico in Europa evidenziando che “sono molte le sfide che l’aftermarket deve affrontare, a partire da un parco auto in crescita, per continuare con l’aumento dell’età media delle vetture e con l’avvento di nuove tecnologie, come l’auto elettrica, che cambieranno il volto della mobilità”.
Un approfondimento sullo stato del mercato dell’auto elettrica in Europa è stato fatto da Jacques De Selliers, Managing Director di Going-Electric che, con particolare riferimento alle conseguenze dell’aumento previsto delle auto elettriche sull’aftermarket ha affermato che “le auto elettriche necessitano di una manutenzione minore rispetto alle auto alimentate in maniera tradizionale. Il previsto boom dell’elettrico, comunque, comporterà la richiesta di nuove professionalità per gli operatori dell’aftermarket, che dovranno diventare anche esperti di elettronica, con quello che ne consegue quanto a necessità di formazione per gli addetti”. “Si tratta – ha concluso De Selliers – di una sfida importante che rappresenta un’opportunità di crescita che gli addetti di questo settore non possono lasciarsi sfuggire”.
Nell’intervento di Leon Andriessen, presidente di Egea, poi, è stato affrontato l’importante tema delle revisioni. “Le proposte di Egea per quel che riguarda le direttive PTI (e cioè quelle sulle ispezioni tecniche periodiche) a livello europeo – ha dichiarato Andriessen – vedono l’inclusione di norme sull’efficienza dei sistemi elettronici rilevanti per la sicurezza, e inoltre nuove categorie di veicoli da sottoporre ad ispezione (tra cui quelli agricoli), e ancora la creazione di una piattaforma comune europea per la condivisione dei dati e la standardizzazione, sempre a livello europeo, delle procedure di ispezione”. “È di fondamentale importanza – ha concluso Andriessen - garantire l’accesso alle informazioni tecniche (sia per quel che riguarda la diagnostica a bordo sia per le informazioni su riparazioni e manutenzione) a tutti gli operatori multimarca del settore dell’aftermarket”.
Il simposio è quindi proseguito affrontando tematiche legislative e cercando di delineare le prospettive commerciali del settore dell’aftermarket automobilistico. In conclusione del simposio l’intervento di Stephan Simon, Deputy Unit, Competition Directorate General, Commissione Europea, ha tracciato un primo bilancio, a un anno dall’entrata in vigore, sull’applicazione della “nuova Ber”. “Le prime indicazioni – ha dichiarato Simon – sono che il nuovo regime legislativo è attecchito bene, come testimonia il fatto che abbiamo rilevato meno problematiche poste dai consumatori e dagli operatori del settore rispetto a quelle emerse all’entrata in vigore delle norme precedenti”.