News | 15 February 2016 | Autore: Redazione

Nexus e il presente in aftermarket

In un'intervista al periodico spagnolo Talleres, Gael Escribe, CEO di Nexus, racconta il processo di espansione del gruppo a livello mondiale. Due obiettivi principali: diffondersi sempre di più a livello internazionale e incrementare il fatturato senza mai dimenticare il cliente.

 

Nexus Automotive International in soli due anni è uno dei maggiori player del mercato aftermarket.
Il suo obiettivo? Passare dai 3,3 miliardi a 12 miliardi di fatturato nel 2016.
Vediamo l’intervista a Gael Escribe, CEO di Nexus, riportata dal sito www.posventa.info sulla rivista Talleres (rivista spagnola specializzata nell’aftermarket).

Com’è stata possibile questa rapida crescita di Nexus?
"La nostra crescita è dovuta a un progetto ben pensato e discusso approfonditamente. Il mondo sta cambiando e anche il mercato sta crescendo perciò abbiamo cominciato a puntare molto sul Gruppo. Abbiamo sperimentato la strategia giusta al momento giusto e abbiamo intenzione di raggiungere i grandi mercati come quelli degli Stati Uniti tendendo anche conto dei paesi emergenti. La nostra idea per affermarci nel mercato globale è quella di puntare sulle persone giuste e di formare una squadra forte. Il trucco sta nel motivare il personale.
L’espansione geografica è un’importante forma di innovazione, ma oltre a questo vogliamo anche essere una soluzione per tutti i tipi di canali di vendita. Puntiamo su internet, ma vogliamo utilizzare lo strumento con molta cautela. Centralizzando gli acquisti si semplificano i processi e si dà un valore aggiunto ai nostri partner".
 
È possibile tenere una strategia comune per paesi con diverse culture?
"Sì. Per un motivo: tutti hanno il desiderio di crescere il loro business. Proprio così, l’obiettivo è proprio questo anche se le culture sono diverse. L’aftermarket sta cambiando molto soprattutto dal 2008 quando il parco circolante è iniziato a invecchiare. Direi che siamo arrivati al momento giusto."

I partner sono pronti a affrontare questo rapido cambiamento?
"Proprio per questo hanno aderito a Nexus. Il desiderio di riuscire nelle proprie imprese è comune a tutti. Sanno che ci troviamo di fronte a un bivio: c’è un consolidamento della distribuzione, ma allo stesso tempo non ci sono soldi per comprare aziende e costruire strutture più grandi. Tutto questo è più complicato in paesi come Spagna e Portogallo, ma in Francia e Germania è una significativa opportunità. Per essere competitivi è essenziale essere informati, a questo proposito Nexus offre una panoramica completa dei diversi mercati mondiali. Abbiamo chiuso il 2014 con 3,3 miliardi di euro, il 2015 con 8 miliardi e l’obiettivo è quello di raggiungere 12 miliardi nel 2016. Puntiamo molto sul nostro socio americano, che si unirà al gruppo nel 2016, Nexus Automotive North America, nato dall'unione di più imprese".

L’Africa è un paese attraente?
"È un mercato diverso in cui i costi di esercizio sono inferiori, basato molto sui ricambi aftermarket. In Africa abbiamo capitali da investire e possibilità di crescita, ma ci manca il personale, per questo motivo abbiamo lanciato la Accademia Nexus, incentrata sulla formazione del personale per vendite, acquisti e distribuzione. Si tratta di un programma a lungo termine con il vero scopo di formare le persone, perché solo così avremo la possibilità di crescere".
 
Come si riducono i costi e aumentano i margini?
"La creazione di una marchio proprio è molto importante. Prima, alcuni dei nostri membri, erano in Cina alla ricerca di una soluzione di minor prezzo. Ora abbiamo teniamo una gestione centralizzata degli acquisti con due responsabili. In questo modo riduciamo le spese.centrale di committenza con due responsabili. Centralizziamo gli acquisti e riduciamo le spese. La nostra marca Drive+ permetterà ai membri di risparmiare, ma in aggiunta a questo ci saranno anche miglioramenti dal punto di vista delle tempistiche e della qualità del prodotto".

In 10 anni la vostra vendita online è del 20% del totale. Vi preoccupa Amazon?
"La nostra vendita online si situa tra il 5% e il 20%, a seconda del paese. Stiamo cercando una soluzione per gestire un portale di ricambi online, ma ci vuole un esperto di ricambi. Siamo coscienti che è inevitabile, al giorno d’oggi, la collaborazione tra i grossisti e i siti internet. Amazon e altri hanno più di 25 paesi clienti. Difficilmente credo che la consegna avvenga entro le 48 ore senza appoggiarsi a un distributore locale. È importante che il canale online sia sviluppato e controllato al meglio. Quella con Amazon e Ebay è una bella sfida e vedremo chi vincerà. Noi dobbiamo stare attenti a sviluppare tutte le nostre opportunità".

Fornitori che vogliono diventare distributori... Perchè?
"Esistono fornitori che vogliono diventare distributori saltando un anello della filiera automotive. Molti ritengono che sia positivo e che porti vantaggi, ma prima bisogna valutare le conseguenze ed essere consapevoli del rischio. Non critico i fornitori che vogliono farsi carico della distribuzione, ma dico di prestare attenzione".

Le due reti Nexus. Qual è la loro funzione?
"Nexus possiede due reti: auto e truck. La nostra idea di base è quella di aumentare il rapporto di fiducia con il cliente, anche se con i tempi che corrono è molto difficile. Puntiamo molto sulla nostra esperienza per fidelizzare il cliente. Ma è anche importante puntare su due fattori: maggiore preparazione e competenze del personale".
 

Photogallery

Tags: nexus automotive international

Leggi anche