Essenzialmente quindi il progetto è nato per risolvere il problema dei PFU fuori uso.
Rifiuti speciali veri e propri che, in base alle direttive europee, non possono essere conferiti in discarica né integri né frantumati. Di questi, una parte viene impiegata per produrre nuovi copertoni e un’altra parte bruciata negli inceneritori. E i restanti? Rimane un’incognita.
Ma che impatto avrà sul mercato? “Il microonde per gomme” è destinato ad avere un effetto rivoluzionario e a misurarsi con il mercato sia nazionale che internazionale. Al punto che il prossimo obiettivo è quello di creare un impianto che avvii il trattamento termico degli pneumatici e di altri materiali plastici a livello industriale.
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