Innovativo e destinato a coinvolgere sempre più aziende: è il nuovo progetto chiamato Sthenos Alliance, un network di produttori di ricambi per l'aftermarket.
È una rete d’impresa, un approccio nuovo al mercato, quello che porta tre produttori di ricambi a creare Sthenos Alliance, una nuova realtà che propone un modo diverso di fare business in aftermarket.Al momento i soci di questo nuovo polo sono Etecno1 Srl, Frap Spa e Ghibaudi Mario Srl (ma presto potrebbero essere di più): tre aziende con un portafoglio prodotti diversificato e non in concorrenza tra loro: candelette, tiranteria sterzo e sospensioni e macchine rotanti.
La prima caratteristica di questa partnership è che i soci non sono né ricambisti né distributori, ma aziende manifatturiere italiane, che praticano il 100% Made in Italy.
La seconda è che sono tutte aziende che hanno un buon posizionamento sul mercato estero.
La terza è che sono tutte realtà spinte da una forte passione e dal desiderio di trovare nuove formule di collaborazione a beneficio di tutti.
Ma cosa significa fare parte di Sthenos Alliance?
Innanzitutto significa ottimizzare le risorse a vantaggio di tutti: delle aziende stesse e dei loro clienti.
Per esempio, utilizzare i canali già aperti a livello di mercato (in Italia così come all’estero) da una delle aziende permetterà di incrementare i nuovi e i potenziali clienti in maniera più semplice e immediata anche agli altri.
Allo stesso modo, utilizzare una struttura logistica esistente, permetterà di ridurre i costi e velocizzare gli approvvigionamenti sul territorio.
Pierenrico Gottero, sales manager di Etecno1 e presidente ‘in pectore’ di Sthenos Alliance, è stato il promotore di questa nuova formula di partnership aziendale e si dimostra pienamente soddisfatto di questa iniziativa: “I benefici - spiega Gottero - sono evidenti. Svilupperemo una rete consapevole, con scambio d’informazioni, e con la condivisione di strumenti e di prospettive.
Per esempio, sarà possibile implementare una politica distributiva unica, sempre a vantaggio dei clienti finali. Si sfrutteranno le aziende che hanno già sedi logistiche e strategiche dislocate all'estero, migliorando la penetrazione delle altre in quei mercati. È un’idea certamente innovativa, perché nessuno ha ancora pensato di strutturarsi così tra i produttori aftermarket in Italia” conclude Gottero.
Nella foto, da sinistra a destra: Francesca Bianco (FRAP Spa), Mario Ghibaudi (Ghibaudi Mario Srl), Cristiano Bondani e Pierenrico Gottero (Etecno1 Srl).