2011-2016: se crescono le auto di media cilindrata, diminuiscono le altre classi. Vediamo l’ultima elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec su dati ACI.
In termini di valori assoluti, tra il 2011 e il 2016 il numero delle autovetture circolante con motore di media cilindrata è balzato in avanti da 15.889.141 a 18.114.870 unità (+14%).
L’incremento del numero delle auto appartenenti alla fascia di cilindrata media è avvenuto a fronte di una contrazione registrata in tutte le altre fasce di cilindrata. Nel quinquennio considerato, infatti, è calato sia il numero delle auto di piccola cilindrata, cioè fino a 1.200 cc (-15,8%), sia delle auto con cilindrata medio-alta, cioè compresa tra i 1.601 e i 2.000 cc (-7,8%) e anche delle auto di grossa cilindrata e cioè da 2.001 a 2.500 cc (-3,3%) e oltre 2.500 cc (-17,1%).
Secondo l’Osservatorio Autopromotec, lo spostamento delle preferenze verso il segmento delle vetture medie è dovuto a due fenomeni di segno opposto: da un lato le auto piccole tendono a essere sostituite con auto medie (in quest’ottica, la ripresa dei redditi delle famiglie ha consentito uno spostamento delle preferenze delle vetture piccole e utilitarie verso le medie), dall’altro è in atto per le vetture di cilindrata superiore a 1.600 cc un fenomeno di downsizing, cioè una tendenza a preferire vetture di ridotta cilindrata, potenza e dimensioni, allo scopo di risparmiare nei costi di gestione e anche nell’impatto ambientale (le auto con minore cilindrata hanno un minor consumo specifico e dunque emissioni minori di CO2).