In sintesi, il trade del settore degli autoveicoli mostra un saldo negativo di 6,7 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 2017, dovuto soprattutto al saldo negativo rispetto ai paesi UE di 10,2 miliardi di euro. In particolare è il trade verso la Germania che incide su questo risultato per il 75% del suo valore, con un deficit per l’Italia di 5,1 miliardi di euro; i costruttori tedeschi, infatti, dominano il mercato italiano degli autoveicoli per le case estere.
Rispetto ai paesi extra UE il saldo è invece positivo di 3,5 miliardi di euro.
Nei primi 9 mesi del 2017, il valore delle esportazioni del settore dei componenti per autoveicoli cresce del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2016 ed ammonta a 15,9 miliardi di euro, mentre l’import, nello stesso periodo, ammonta a 11,7 miliardi di euro, in aumento tendenziale del 7,8%. Il trade del settore genera, così, un saldo commerciale positivo di circa 4,2 miliardi di euro, in calo dell’1,7% rispetto al saldo dei primi 9 mesi del 2016.
I paesi dell’export
Nei primi 9 mesi del 2017, le esportazioni sono in crescita del 7,3% in valore (+6,5% al netto dell’energia) e le importazioni registrano una crescita del 9,5% (+7,2% al netto dell’energia).Il valore delle esportazioni è di circa 331 miliardi di euro e quello delle importazioni di 298 miliardi. L'avanzo commerciale raggiunge i 32 miliardi (+57 miliardi al netto dell'energia).
Le esportazioni crescono nell’area extra UE dell’8,4% nei primi 9 mesi del 2017, mentre nell’area UE crescono del 6,4%. L’area UE rimane, comunque, quella dove vengono destinate la maggior parte delle esportazioni italiane, il 56,1% sul totale esportato. L’export cresce di più in Cina (+25,4%) e Russia (+23,1%), mentre l’import aumenta di più in India (+25,8%) e nei paesi dell’OPEC (+23,1%).
ISTAT segnala il settore degli autoveicoli tra quelli con una crescita più alta, (+13,1%).
L’export degli autoveicoli nei primi 9 mesi del 2017 vale 17,6 miliardi di euro, in crescita del 13,1% rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre l’import ammonta, nello stesso periodo, a 24,3 miliardi di euro, con una crescita tendenziale del 10,5%. Il primo paese di destinazione dell’export italiano di autoveicoli è rappresentato dagli Stati Uniti d’America, che rappresentano il 18% del totale e generano un saldo positivo di 3,1 miliardi di euro, seguiti da Germania (12,5% del totale) e Francia (12% del totale). I paesi dell’area UE rappresentano il 54% dell’export italiano di autoveicoli.
L’import dei autoveicoli nei primi 9 mesi del 2017 ammonta a 24,3 miliardi di euro, l’81% dei quali ha origine nei paesi dell’area UE. La Germania rappresenta il primo paese di origine delle importazioni italiane di autoveicoli, con il 30% di quota sul totale, seguita da Spagna (12% sul totale) e Francia (11% sul totale). Al quarto posto, e primo tra i paesi extra UE, troviamo la Turchia, che rappresenta il 9% del valore delle importazioni in Italia.
Trade componenti gennaio-settembre 2017
La suddivisione dei componenti in macro-classi, vede il comparto delle parti meccaniche (incluso accessori, vetri) totalizzare il 65,9% del valore dell'export con 10,5 miliardi di euro (+5,7%) e un saldo attivo di circa 3,9 miliardi (in linea con il 2016). Segue il comparto dei motori per un valore di 3 miliardi di euro (+3,9%), che pesa per il 19,1% sul totale esportato della componentistica con un saldo attivo di 776 mln di euro.Il comparto pneumatici e articoli in gomma per autoveicoli presenta un valore di export pari a 954 milioni circa di euro (+4,8% sul 2016) con un saldo negativo di 352 milioni di euro. Le esportazioni del comparto degli apparecchi riproduttori del suono registrano un decremento del 19,8%. L’export dei componenti elettrici ed affini registra un incremento del 5%, con un saldo negativo di 21 milioni di euro. Tra i principali componenti, hanno un saldo positivo significativo le seguenti voci: parti ed accessori destinati al montaggio (1,62 miliardi di euro), freni (790 milioni di euro), motori (776 milioni), ponti con differenziale (563 milioni di euro), parti ed accessori di carrozzerie (355 milioni di euro), pompe (295 milioni).
Crescono, invece, le importazioni di motori (+10,3%), componenti elettrici (+8,8%) e parti meccaniche (+9,4%), mentre risultano in calo le importazioni di apparecchi riproduttori del suono (-10,9%) e pneumatici, camere d’aria e pezzi di gomma (-2,1%). Il comparto dei motori pesa per il 19,2% del valore complessivo import; quello degli pneumatici per l’11,1%, quello dei componenti elettrici per il 12,3% e le parti meccaniche pesano per il 56,2% sul totale importazioni componenti. Per i singoli prodotti merceologici si registrano aumenti significativi del valore dell’import di cinture di sicurezza (+66,7%), ponti con differenziale (+44,9%), parti ed accessori di carrozzerie (+23,4%), radiatori (+18,3%), apparecchi di accensione (+17,3%), pompe (+17,1%), filtri d’aria (+15,3%).