La rincorsa ai volumi e alla copertura territoriale ha trasformato negli ultimi anni la distribuzione italiana facendola sempre più assomigliare a quella internazionale, caratterizzata da aziende di dimensioni davvero impressionanti.
Lo sviluppo per acquisizioni è sicuramente il modello più utilizzato dai distributori internazionali per diffondersi in Europa. Una crescita veloce, ma non priva di insidie; una fra le tante è quella relativa alla necessità di rendere le aziende acquisite nel tempo sempre più simili fra di loro.
Dalla unificazione dei sistemi informatici, alla offerta dei brand premium e dei marchi privati, agli acquisti centralizzati; una serie di criticità, che seppur con alcuni intoppi anche traumatici, prima o poi vedranno il compimento.
La ricerca dell’efficienza di gruppo, della centralizzazione delle informazioni, della gestione di paesi differenti da remoto e possibilmente in un'unica formula commerciale è un desiderio irresistibile; i manager di questi giganti alla fine devono rispondere a dei fondi di investimento la cui logica è soprattutto votata al rendimento del capitale investito, non altro.
La differenza di prezzo fra paesi di diversa natura economica permette il fenomeno delle importazioni parallele di ricambi da paesi dove i prezzi di intermediazione sono più bassi a quelli dove i ricambi vengono venduti più cari. Questo fenomeno a volte contrastato, a volte invece ignorato da alcuni componentisti, ha sempre creato numerosi “mal di pancia” agli operatori della distribuzione e alla stessa produzione.
La razionalizzazione degli acquisti da parte degli operatori della distribuzione internazionale porterà presto un allineamento verso il basso dei prezzi di acquisto, obbligando i componentisti ad adottare velocemente un listino sempre più equilibrato per tutta Europa, a prescindere da quanto ad Est si vada.
Questa evoluzione destinata a stressare ulteriormente le dinamiche dei prezzi dei ricambi dovrà essere gestita con grande attenzione e lealtà, soprattutto con gli operatori locali, che potrebbero subire una maggiore aggressività commerciale da una inedita permeabilità delle condizioni di mercato fra paesi un tempo distanti.