Nel mondo della riparazione post-vendita di veicoli c’è sempre stata una distinzione, un confine spesso ribadito da chi, forte del marchio di produzione, si attribuiva anche l’esclusività della manutenzione e della riparazione dei veicoli; anche per i ricambi, gli unici di qualità, avrebbero dovuto essere quegli originali. Una comunicazione velatamente denigratoria e ancora presente in alcune pagine pubblicitarie che si esplicitano sfogliando periodici dedicati al mondo dei concessionari e della riparazione autorizzata.
Il ricambio originale nello “scatolo” del costruttore auto ha indubbiamente il suo fascino, e un grip forte sul proprietario del veicolo, che potendo scegliere a pari condizioni di acquisto avrebbe pochi dubbi su cosa fare. Anche i riparatori indipendenti, escludendo per ovvi motivi quelli autorizzati, sono affascinati da poter utilizzare per le proprie attività i ricambi dei costruttori e lo farebbero probabilmente con maggiore frequenza se fossero resi più disponibili dalla rete autorizzata sia in termini di condizioni commerciali che di servizio. Fortunatamente ciò non è mai accaduto e tutt’oggi ancora non accade, nonostante le attività di alcuni concessionari che cercano di organizzare la distribuzione multimarca dei ricambi originali.
L’efficienza distributiva della rete indipendente e la sua capacità di erogare un servizio adeguato alle esigenze del mercato suppliscono adeguatamente alla mancanza di alcuni ricambi captive esclusivi della rete autorizzata, pur penalizzandone il servizio. Così si comprende il passaggio logico di alcuni costruttori che hanno pensato che acquisendo un distributore indipendente avrebbero potuto di fatto acquisire mercato e conoscenza per operare nel mondo indipendente.
L’acquisizione di Pitteri e Violini, poi PI-VI ricambi, avrebbe potuto essere un inizio di un nuovo approccio distributivo dei ricambi originali, supplendo l’inefficienza della rete autorizzata. Così non è stato, e a pochi anni dalla notizia della acquisizione che ha preoccupato non pochi operatori della distribuzione IAM, il progetto si è sgonfiato di interesse e l’azienda è stata ceduta alla I.DI.R. di Napoli. La riorganizzazione della vendita dei veicoli nuovi che dovrebbe superare l’architettura esistente trasformando i concessionari in agenti, potrebbe convincere alcuni di essi a buttarsi nella vendita di ricambi originali, una fonte di guadagno non più trascurabile. Sarà interessante vedere se cercheranno accordi con la distribuzione indipendente capace di fare efficacemente questo mestiere o se si proporranno direttamente cercando di impararlo.