Per alcuni è contro intuitivo, ma l’elettrificazione non solo non è assolutamente una tecnologia a impatto zero, così come già scritto e documentato in un mio precedente editoriale, ma dal trend delle vendite in Europa dei veicoli BEV sembrerebbe anche un flop commerciale.
Nonostante gli incentivi che alcune nazioni hanno messo a disposizione degli automobilisti, la tassazione delle emissioni di CO2 allo scappamento, che dal 2022 penalizzano le scelte endotermiche in Francia (si arriva a tassare anche 40 mila euro per un veicolo sopra i 230gm di CO2 per km!), il business delle auto elettriche non decolla, anzi.
Il segnale più evidente lo ha dato il Gruppo Volkswagen, che a Zwickau in Sassonia ha dovuto rallentare la produzione di numerosi modelli elettrificati; ma non è l’unico costruttore che è costretto ad alzare la testa e a guardarsi in giro. È ritornato a parlare anche Akio Toyoda, ex CEO e ora presidente del consiglio di amministrazione di Toyota, pioniere dei veicoli ibridi, ma fortemente scettico sulla spinta alla elettrificazione come unico modello di mobilità.
Le ragioni esposte da Toyoda sono quelle di sempre - evidenti a tutte le persone che non abbiano interessi diretti o un pregiudizio di fondo -, fra le quali ad esempio il fatto che la produzione delle batterie e la seguente ricarica sono tutt’altro che a impatto zero. Il fatto più importante, però, e che pochi avevano messo sulla bilancia, è proprio il giudizio dell’automobilista, che ritiene ancora poco stabile la tecnologia, scomoda da utilizzare e neppure particolarmente economica, senza parlare poi del valore residuo a fine vita.
Nessuno si era preoccupato dell’utente finale, strano ma vero in un’epoca dove le ricerche di mercato anticipano i prodotti, ma in questo caso si è scelto di fare viceversa.
Per coloro che ritengono che l’elettrificazione è analoga al cambiamento che ha portato l’umanità a preferire l’automobile al cavallo, ricordo che questa scelta non è stata imposta o incentivata da alcuno, ma semplicemente preferita poiché decisamente migliore della precedente.