Opinioni | 11 February 2025 | Autore: David Giardino

​"Tutti assieme, appassionatamente?": l'editoriale di David Giardino

La notizia era nell’aria già da tempo, ma il passaggio di I.DI.R. dal gruppo TEMOT International a NEXUS Automotive International non è stato indolore.
Certamente per TEMOT perdere 100 milioni di fatturato nel mercato italiano è un colpo di quelli sotto il ventre, non facilmente recuperabili né dal punto di vista economico né soprattutto di immagine.
 
Che poi I.DI.R. non sia entrata in NEXUS direttamente, ma passando per il gruppo di ricambisti Neoparts, fa intendere a chi oggi non è eccessivamente miope, che probabilmente in Italia c’è stata qualche resistenza, che si è potuta superare solo attraverso una “forzatura” soprattutto internazionale.
Certamente NEXUS Italia acquisisce, sebbene indirettamente, un player della distribuzione di primissimo livello sul territorio italiano, portandosi potenzialmente a casa reciprocamente accordi con i più importanti componentisti che ancora mancavano nel portafoglio dei loro fornitori panel.
  
L’ingresso di un distributore in Neoparts apre poi scenari di relazione inediti, gettando le basi per una accelerazione della trasformazione della distribuzione, il cui modello a tre step è già da tempo stressato da accelerazioni e incerti rallentamenti da parte dei più importanti player della distribuzione internazionale. 
Non saranno pochi quelli che si chiederanno, alla luce di questa nuova relazione tra Neoparts e I.DI.R., quali saranno le conseguenze in termini di competitività e di condizioni dei ricambisti Neoparts, che già per dimensioni e organizzazione riescono a operare sul mercato con condizioni favorevoli.

La “disarticolazione del mercato”, termine coniato dagli stessi protagonisti, è sicuramente una delle inevitabili evoluzioni di una filiera che ha vissuto sino ad oggi una staticità corporativista che mostra con maggiore evidenza la necessità di ripensare il termine stesso di indipendenza.

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