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Nel mercato della distribuzione indipendente di ricambi, le cose stanno cambiando, e anche velocemente; il mercato, che è stato diviso da barriere invalicabili da chi si nascondeva arroccato in linee difensive sempre più obsolete – quelle della qualità unica e universale del ricambio originale nella scatola del costruttore auto, modello Asconauto – è stato superato da una realtà che viaggia velocissima.
Il modello di VBD Parts, che da placca Stellantis ha inserito anche il ricambio AM, e il recente accordo di CRF con Autoluce per la distribuzione di ricambi AM in campo OES, segnano il passo di una trasformazione dell’approccio dei manager di entrambi i settori, per un mercato sempre più plastico e dinamico, disposto a numerosi compromessi pur di raggiungere i target di vendita imposti dai costruttori.
Non più barriere ideologiche e pretestuose imposte da chi ha sempre voluto far credere che solo un ricambio è quello buono, ma accordi commerciali che mettono in primo piano l’efficienza distributiva e le competenze, anziché la delegittimazione reciproca.
Il parco circolante cambia (aumentano i produttori, soprattutto cinesi) e invecchia, ha bisogno quindi di riparazioni economiche che riescano a mixare sapientemente i ricambi originali con quelli equivalenti, per soddisfare al meglio ogni singola richiesta; inoltre, l’ottimizzazione dei costi di trasporto, mettendo a fattor comune i vettori, può far migliorare il conto economico a più di una azienda.
In questo mix di mercato, dove ognuno intravede un proprio vantaggio, quanto si terranno ancora le posizioni difensive della Linea Maginot quando il nemico è già a Parigi?