La comunicazione, per essere efficace, ha delle regole: più si estremizza il messaggio e più arriva. È questa la chiave di lettura per il mio ultimo editoriale e per le officine, che ovviamente hanno rilevato, così come ha fatto Stefano, un prezzo eccessivamente basso della riparazione proposta su Groupon dall'officina di Milano.
Non mi sento di condannare su tutta la linea il vostro collega, per alcuni buoni motivi che bisogna assolutamente considerare: è vero che la presentazione lascia intendere all'automobilista che sarà effettuato un tagliando, ma di fatto descrive solo la sostituzione dell'olio motore (filtri aria e olio no?). Non vorrei che alla fine la manutenzione oggetto della promozione si limitasse alla sola sostituzione dell'olio e a un controllo della pressione del gas dell'impianto clima.
Se così fosse, allora, si tratterebbe di una pubblicità ingannevole e andrebbe sanzionata l'officina a seguito di una denuncia da parte di uno degli acquirenti di quei 466 coupon acquistati. Se, invece, così non fosse e il vostro collega facesse effettivamente un lavoro a regola d'arte, è vero che probabilmente perderebbe dei soldi per quel lavoro, ma avrebbe ricevuto nella propria officina quasi cinquecento nuovi clienti ai quali mostrare le sue capacità e la propria professionalità e convenienza. A conti fatti, anche se è un costo, sarebbe in ogni caso un affare se anche solo un 10% delle visite così "acquistate" tornasse in officina per una riparazione di qualunque genere. Riparazione che andrebbe in ogni caso gestita con molta attenzione all'equilibrio nel rapporto qualità/prezzo dell'intervento.
Si tende a sottovalutare l'estrema sensibilità del consumatore al prezzo di qualsiasi acquisto e, nel caso dell'auto, pur essendo il cliente spesse volte costretto dalla necessità della riparazione e quindi più vulnerabile, perché con la macchina ferma sul bordo strada non si può negoziare la riparazione, l'eventuale "rapina" viene vissuta come un trauma.
La professionalità della riparazione moderna richiede anche di imparare a vendere la propria manodopera al prezzo corretto, senza dover ricorrere alla sua svalutazione per lucrare invece sul prezzo dei ricambi. Questo metterebbe l'autoriparatore in condizione di competere veramente con il costruttore auto e di mantenere presso la propria officina lo stesso livello di trasparenza e fiducia che si aveva quando il costruttore, distratto dalla riparazione come business, maltrattava i propri clienti con prezzi elevati. Oggi non è più così, ed è proprio sulla riparazione che la rete del costruttore va a cercare la marginalità. Tagliandi a prezzi bassissimi (paragonabili a quelli proposti su Groupon), ricambi scontati, in promozione e per fascia di età del veicolo, così come la manodopera, rappresentano la nuova frontiera della concorrenza dell'autoriparazione.
Sottovalutare questa realtà porterà in poco tempo la riparazione indipendente a pagare il prezzo più alto.