Non è la prima volta, e non sarà neanche l’ultima, che a primavera, con l’inizio della buona stagione, i costruttori auto intraprendono campagne di comunicazione sempre più aggressive e visibili per la manutenzione dell’automobile. La capacità di imporre condizioni di vendita di tagliandi tutto incluso con servizi aggiuntivi (traino, garanzie estese, coupon sconti per lavori successivi) alla rete autorizzata sottostante, permette loro di essere gli unici protagonisti di una campagna visibile ed efficace al consumatore, che pone al centro del contenuto la convenienza dell’effettuazione dei tagliandi nella rete, sfruttando la forza e l’appeal non trascurabile del ricambio a marchio del costruttore.
Il tagliando di Fiat per esempio, diventa Tagliandissimo: servizio gestito da Mopar, al quale si affiancano anche ricambi definiti “Classic Line”, suggeriti per i veicoli superiori agli otto anni di età. Anche per Smart del Gruppo Daimler il tagliando è “L’offerta che ti colpirà al cuore. Non al portafoglio”, offrendo pastiglie e tagliandi a prezzi visibili e scontati anche del 40%, senza fare deroghe alla qualità dell’intervento e dei ricambi utilizzati.
Il nostro settore, bloccato da veti trasversali e da una incapacità cronica di fare davvero sistema, non accetta politiche commerciali aggressive e condivise su tutto il territorio nazionale (ogni officina ha una sua idea personalissima su come gestire al meglio i propri clienti e su come trovarne di nuovi, salvo poche eccezioni) e contrappone, a una vera e propria offensiva mediatica dei costruttori, solo alcune timide iniziative che arrivano al massimo a proporre uno sconto
del 30% sulle pastiglie, senza dichiararne il prezzo e solo per le officine aderenti alla iniziativa.
Lasciando così all’automobilista l’onere di trovare un’officina “aderente” e che poi effettivamente sconti il ricambio del 30% così come promesso, e sperando che il listino del componentista su quell’articolo non sia superiore a quello del costruttore!
Soluzioni semplici a problemi complessi non esistono, ma - vi assicuro - lascia perplessi l’evidenza con cui il mondo del costruttori auto riesca ad essere l’unico vero protagonista della comunicazione all’automobilista. La pressione sempre più alta sui prezzi dei ricambi nella distribuzione indipendente, a seguito della riorganizzazione delle aree di distribuzione, che da regionali sono diventate in poco tempo nazionali, non lascia intravvedere la possibilità da parte del mercato indipendente di trovare né le risorse e né la condivisione di una comunicazione veramente efficace. Un vero peccato poiché sono certo che, se lo stimolo venisse direttamente dagli autoriparatori indipendenti, verrebbe poi immediatamente colto.