L’ Autopromotec è per il mercato italiano della distribuzione e della riparazione automotive un momento importante di incontro. Quest’anno si arricchisce di ulteriore interesse, in considerazione dei nuovi attori che si affacciano prepotentemente nello scenario della distribuzione. Dal rinnovato interesse dei costruttori auto al post-vendita della riparazione, alla concentrazione dei gruppi indipendenti di distribuzione che sta attraversando l’Europa, sono argomenti che saranno al centro dell’interesse durante i giorni dell’evento bolognese.
Mai come oggi, “sentire l’aria che tira” e gli umori del mercato è importante, in una realtà dove gli alleati di oggi diventano velocemente competitor. La parola d’ordine è rafforzarsi, dove non sempre l’unione fa la forza, anzi.
Prima il progetto, poi gli accordi; sembra così facile questa affermazione da essere quasi scontata. Poi, quando cerchi di individuare la logica di alcune attività, capisci che, presi probabilmente dalla fretta e dal timore di rimanere isolati, prima si fanno gli accordi e solo dopo si analizzano i possibili, ma non scontati vantaggi.
Sembra che pochi abbiano una strategia e il portafoglio per applicarla, tanti coloro che invece si muovono velocemente, senza però una chiara traiettoria. Gli effetti sono evidenti ormai a tutti.
Chi vincerà la scommessa della competizione? Ci sono i costruttori auto, tanti capitali a disposizione, ma poca esperienza e probabilmente anche poco affetto verso un mondo, quella della riparazione, dove non hanno mai avuto molto feeling. La loro vera mission è la vendita del nuovo, con la garanzia allungata sino al momento della sostituzione con un altro veicolo nuovo. Che ci azzeccano? Però ci sono e sino al momento che non cambieranno rotta bisognerà farci i conti
Ci sono i grandi player internazionali a caccia di operatori indipendenti nel nostro paese, alla ricerca di completare la distribuzione in maniera coerente e forte in tutti i paesi.
Al momento questi movimenti stanno interessando il primo livello della distribuzione, quella rappresentata dai distributori, ma appena sarà sufficientemente organizzata, non potrà non coinvolgere anche il secondo passaggio rappresentato dai ricambisti e, in un non troppo lontano futuro, anche i riparatori.
Servono investimenti per rimanere nel mercato, aumentando velocemente il tasso di automatizzazione dei processi, per abbassare i costi delle strutture; soldi per permettere ai riparatori di vincere la sfida tecnologica e intercettare anche le auto connesse con credibilità e professionalità.
Vincerà così chi riuscirà ad avere chiari tutti questi passaggi e saprà integrarli in un progetto coerente, oltre ad avere la forza economica per sostenerli.