L’intento di SAG sembrerebbe quello di ripartire con una nuova azienda comprandone il ramo commerciale, se la messa in liquidazione avrà successo con i fornitori. Certamente un duro colpo per i principali fornitori coinvolti (i nomi sono i più noti) che rivedono comparire il recente scenario siciliano anch’esso finito con un bagno di sangue per le aziende più esposte.
Quello che stupisce in questo caso è la mancanza di preavviso, di quei segnali premonitori che normalmente anticipano agli operatori più attenti un default finanziario. Dolo o colpa? Non si sa ancora, ma l’ammanco nelle casse del gruppo milanese dovrebbe aggirarsi sopra i due milioni di euro. Sul come si è potuto formare questo buco nero non ci sono però notizie certe.
A conti fatti, se fosse accettata la quota ipotetica del 25% per aderire alla liquidazione da parte dei fornitori, l’affare potrebbe farlo SAG che, con poco più di 2,5 milioni di investimento di liquidità in Frenocar, potrebbe rilevarne l’avviamento (di circa 24 milioni di euro) con un magazzino vicino ai 10 milioni di stock dopo questa operazione.